Come cambia il ruolo dei retailer quando l’acquisto avviene direttamente all’interno dei risultati di ricerca di Google?
Google ha integrato l’esperienza d’acquisto direttamente nei risultati di ricerca con Gemini 2.5, cancellando di fatto il funnel tradizionale dell’e-commerce. Dall’eliminazione delle pagine prodotto alla compressione del customer journey in un singolo momento AI-driven, questo articolo esplora come cambia radicalmente la competizione per i brand. Google riscrive l’e-commerce: il funnel tradizionale scompare e l’AI decide tutto in fase di ricerca. Scopri cosa cambia per i brand e la customer journey.

L’evoluzione dell’e-commerce verso l’integrazione totale del processo di acquisto all’interno dei risultati di ricerca di Google rappresenta una svolta epocale per i retailer di ogni dimensione. Il tradizionale ruolo del retailer, fino ad oggi centrato sulla gestione di siti web, funnel di vendita e customer experience, si trova oggi a dover affrontare una trasformazione radicale e urgente.
1. Il retailer perde il controllo del punto di contatto principale
Fino a ieri, il sito web era il cuore pulsante dell’esperienza di acquisto. Era lì che il consumatore sceglieva, valutava, si convinceva e concludeva l’ordine. Oggi, con l’introduzione di checkout integrati e la possibilità di acquistare direttamente dalla ricerca, Google diventa l’interfaccia primaria, sottraendo ai retailer il controllo diretto di questo fondamentale touchpoint.
Questo significa che il retailer non è più il gatekeeper dell’esperienza d’acquisto, ma rischia di diventare solo un fornitore “dietro le quinte” di prodotti e servizi, mentre il consumatore interagisce quasi esclusivamente con la piattaforma AI di Google.
2. La necessità di ripensare la visibilità e la strategia commerciale
Il fatto che la ricerca e la transazione si integrino in un unico flusso significa che la visibilità nei risultati di Google diventa ancora più cruciale, ma anche più competitiva e costosa. L’ottimizzazione SEO e la gestione dei dati prodotto assumono un ruolo strategico centrale: non più semplici tecniche per attirare traffico, ma strumenti chiave per “parlare” efficacemente all’AI che decide cosa mostrare e vendere.
Inoltre, il retailer deve ripensare il proprio posizionamento non più come singolo attore ma come parte di un ecosistema digitale guidato dall’intelligenza artificiale. Qui contano qualità dei dati, aggiornamenti in tempo reale e la capacità di adattarsi rapidamente a nuove logiche di mercato.
3. Esperienze d’acquisto e brand identity in un contesto disintermediato
Senza il controllo della piattaforma di vendita, anche l’esperienza d’acquisto e la percezione del brand rischiano di essere diluiti o appiattiti. Il consumatore potrebbe non ricordare più dove ha acquistato o perché ha scelto quel prodotto, se non per il semplice “consiglio” dell’AI.
In questo scenario, la costruzione di una brand identity forte e riconoscibile passa sempre più da attività di storytelling, contenuti di valore e coinvolgimento che vadano oltre la mera transazione. Il retailer deve quindi investire in canali e modalità che creino un legame emotivo e di fiducia, spesso fuori dal semplice “checkout”.
4. Il ruolo del retailer diventa più strategico e collaborativo
Per non essere esclusi da questo nuovo ecosistema, i retailer devono evolversi in partner tecnologici e strategici. Ciò significa adottare strumenti di integrazione con le piattaforme AI, investire in data management di qualità e sviluppare nuove modalità di engagement con il cliente.
Inoltre, possono emergere nuove opportunità di collaborazione con piattaforme come Nexth iTV+ o Shartify, che propongono esperienze immersive e fidate capaci di distinguere il retailer in un contesto sempre più dominato dall’intelligenza artificiale.
Il passaggio all’acquisto diretto nella ricerca di Google ridisegna radicalmente il ruolo del retailer: da protagonista diretto dell’esperienza d’acquisto a fornitore invisibile nell’ecosistema AI-driven. Per sopravvivere e crescere, i retailer devono abbandonare la logica del controllo esclusivo e abbracciare nuove strategie basate su dati, tecnologia, storytelling e partnership.
Il futuro dell’e-commerce non è più solo un negozio online, è un ecosistema condiviso e intelligente. Chi saprà adattarsi, continuerà a prosperare.
What's Your Reaction?






